Porsi delle domande circa il senso della vita accomuna tutti gli esseri umani. Tuttavia, alcune persone possono essere particolarmente angosciate rispetto a questi temi, che più volte sono stati trattati anche nell’arte e nel cinema.
Alcune persone quindi sperimentano quella che viene definita ansia esistenziale. L’ansia esistenziale è l’apprensione che si prova quando si percepisce la vita come vuota e priva di significato. L’ansia esistenziale riguarda anche la preoccupazione che nasce attorno a riflessioni sul fato, sulla morte e sul senso di colpa (Shumaker, Killian, Kole, Hruby e Grimm, 2017).
Shumaker e colleghi (2017) hanno argomentato che i tratti di personalità possono influenzare la tendenza a provare ansia esistenziale. Specificamente, hanno ipotizzato che un alto livello di nevroticismo, uno dei tratti di personalità presenti nel modello dei Big Five (McCrae e Costa, 2007), sia associato a una maggior sperimentazione dell’ansia esistenziale. Un livello elevato di nevroticismo è associato con bassa stabilità emotiva e con la tendenza a sperimentare facilmente emozioni negative, anche di fronte a piccoli stress (Barnhofer e Chittka, 2010).
Inoltre, sebbene tutti tendiamo a confrontarci con il bisogno di dare un senso alla nostra esistenza, questa necessità può essere particolarmente intensa per gli adolescenti e i giovani adulti. Infatti, in questa fascia di età, seppur con delle specificità che distinguono adolescenti e giovani adulti, si è impegnati nella formazione della propria identità, nel cercare di capire chi si è e che obiettivi ci si vuole porre per il futuro (Lancini, 2019).
“Passeggiavo per un sentiero con due amici, il sole stava tramontando. Ho sentito salire la malinconia. Improvvisamente il cielo divenne color rosso sangue. Mi fermai, appoggiato contro lo steccato, stanco morto. E guardai le nuvole sospese sopra il fiordo blu-nero e la città come lingue di fuoco e sangue. I miei amici camminavano avanti. Io restai lì tremante di paura. E sentii un grande urlo senza fine attraversare la natura”. Edvard Munch