L’insonnia
è un disturbo del sonno caratterizzato da una reiterata difficoltà di inizio, durata, mantenimento o qualità del sonno. Si tratta di un disturbo molto diffuso, che interessa circa il 30% della popolazione (e il 50% degli over 50). Soffrono di insonnia soprattutto le donne e gli anziani. Si riscontrano differenze anche rispetto all’età: mentre le persone giovani o di mezza età hanno prevalentemente difficoltà a prendere sonno, le persone più anziane riportano con maggiore frequenza risvegli notturni, risvegli precoci al mattino ed un sonno non ristoratore (Drake, Rohers e Roth, 2003).
Curare l’insonnia
Il carattere invalidante che l’insonnia può assumere quando si protrae nel corso del tempo rende necessario intervenire. Una corretta igiene del sonno è indubbiamente il primo passo, ma non sempre è sufficiente, soprattutto se il disturbo si è radicato nel corso del tempo. La psicoterapia cognitivo-comportamentale si è rivelata particolarmente efficace per intervenire sui disturbi del sonno: essa consiste essenzialmente in una psicoeducazione, in un rafforzamento delle associazioni tra il letto e il momento di andare a dormire e in una ristrutturazione dei pensieri disfunzionali legati al sonno.
Ristrutturazione cognitiva: tramite l’uso del diario quotidiano si impara a identificare i pensieri disfunzionali legati al sonno che generano ansia e inquietudine e con l’aiuto del terapeuta si impara metterli in discussione sostituendoli con modalità di pensiero più utili. Il core della terapia cognitiva sta nel fatto che se cambiamo i nostri pensieri possiamo cambiare le nostre emozioni. Tecniche di rilassamento: un importante studio ha dimostrato che la pratica della Mindfulness, una forma di meditazione di consapevolezza la cui efficacia su diversi disturbi è ormai dimostrata, potrebbe assumere un ruolo importante per prevenire e risolvere i problemi del sonno e per evitare che si presentino conseguenze nella vita di tutti i giorni.
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