«La pratica della meditazione ha ricevuto in questi anni una grande attenzione. Di essa non parlano solamente i cristiani: esiste una pratica meditativa in pressoché tutte le religioni del mondo. Ma si tratta di un’attività diffusa anche tra persone che non hanno una visione religiosa della vita».
Papa Francesco, catechesi sulla preghiera: la meditazione, 28 aprile 2021
Le sofferenze psicologiche nascono con l’uomo. Se si guarda al passato, alle origini della nostra cultura, si guarda al Medio Oriente e al Nord Africa, alla Mesopotamia ed all’Egitto. La cultura occidentale si consolida dapprima in Grecia e nel mondo ellenistico, e successivamente a Roma e nel suo impero. Ma che rimedi utilizzavano i saggi del passato per contenere la sofferenza ed operare un cambiamento-rinascita?
Per esempio i Padri e le Madri del Deserto, II – IV secolo dC, i primi monaci cristiani, parlavano di “Purificare le passioni” ovvero di lottare contro i ‘demoni’. Interpretare ‘combattere i demoni’ in termini psicologici – come fa Thomas Merton – vuol dire interpretare i dannosi disordini dell’ego ‘ferito’ – ‘demoni’ come energie negative e bisogni psicologici non soddisfatti.
Essi utilizzavano la meditazione, la preghiera contemplativa, come strumento di lotta contro i demoni e per operare la trasformazione.
La meditazione, con la sua concentrazione su un unico punto, che sia sul respiro, sul movimento o su un mantra (parola sacra), è un modo scientificamente provato per rilassare mente e corpo (vedi Mindfulness).
Semplicemente prestando attenzione alla nostra parola, il respiro e la frequenza cardiaca rallentano da soli e calmano il corpo irrequieto. Come il nostro respiro diventa più lento, così fanno i nostri pensieri. Il respiro è il ponte tra corpo e mente.
John Main ha detto: “Il tuo respiro dovrebbe essere calmo e regolare. Lascia che si rilassi ogni muscolo del tuo corpo. E poi, metti la mente in sintonia con il corpo. Il vero compito della meditazione è raggiungere l’armonia di corpo, mente e spirito“.
Poi, accettando semplicemente la natura irrequieta della nostra mente e ripetendo amorevolmente e fedelmente la nostra parola, nonostante tutto, pensieri e immagini lentamente sfumano sullo sfondo.
È del tutto possibile usare la meditazione solo per i suoi salutari benefici su corpo e mente, ritoccando la tecnica di rilassamento, e fermarsi qui. È meraviglioso fermare la mente che chiacchiera continuamente e rilasciare stress e tensione. Farà star bene avere una pausa dalle preoccupazioni, ansie, speranze e paure che di solito ci assillano, fermare il consumo di energia di una mente che gira e rigira in tondo.
Ma sarebbe un’occasione mancata; c’è molto di più nella meditazione che i suoi effetti fisiologici sul corpo. Gli effetti sul corpo e sulla mente sono comunque un primo passo importante sulla strada verso la trasformazione, la chiarezza di visione e la piena consapevolezza.
WCCM
Il buddhismo (tibetano) è arrivato in occidente come psicologia e può essere definito come strumento che può essere usato per la ricerca sperimentale della vera natura della mente e del suo funzionamento. Tale metodo sperimentale si basa sull’analisi dell’origine della evoluzione dei processi psichici per attualizzare fattori mentali benefici ed eliminare o, quando è possibile, trasformare i pensieri conflittuali. Uno degli insegnamenti si basa sulla pratica meditativa.